Presentazione del programma ESC all'Università della Georgia link
Title | Presentazione del programma ESC all'Università della Georgia |
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Authors | Sofia Camaglia |
Date | 27/1/2023 |
Excerpt | Non dobbiamo attendere molto che la professoressa Eka ci fa entrare e accomodare, presentandoci come europee che vengono dall’Italia. Sorrido, generalmente mi presento prima come italiana e poi come europea. |
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L’Europa è una realtà fortemente percepita in Georgia, ma quanti conoscono le attività che propone per i giovani? Per questo, venerdì 27, io e la mia collega Clara siamo andate alla University of Georgia per parlarne un po’ con i ragazzi del posto. Dopotutto, è proprio per un progetto europeo che io e lei ci troviamo qui.
Arriviamo nel bel mezzo di una lezione, perciò aspettiamo fuori la porta a vetri dell’aula da cui intravediamo la prof seduta in un banco tra gli studenti, che interagisce con loro in maniera informale. Mi sorprende: basandomi sulla mia esperienza a Roma in cui le aule sono enormi e i professori siedono alla cattedra, mai mi sarei aspettata un’atmosfera così rilassata. Devo dire che mi piace, lo trovo un metodo coinvolgente per i ragazzi.
Non dobbiamo attendere molto che la professoressa Eka ci fa entrare e accomodare, presentandoci come europee che vengono dall’Italia. Sorrido, generalmente mi presento prima come italiana e poi come europea. Il valore dell’UE e dei benefici che apporta decisamente prevarica sul mero luogo di nascita: qui essere europeo è un sogno, un’aspirazione, lo si ha ben chiaro cosa vuol dire appartenere o no a questa famiglia.
La classe è simpatica, ci accoglie curiosa, ma la nostra domanda rompi-ghiaccio li mette subito in crisi: cosa pensi sia l’Unione Europea? Cala il silenzio. Piano piano qualcuno azzarda una risposta: una zona del mondo… Dei paesi uniti… Un gruppo di nazioni che si aiuta…
Prendiamo in prestito le parole di Robert Schuman, tra i padri fondatori dell’Unione, e cerchiamo di formulare insieme il concetto a cui si stanno avvicinando: l’UE è un’entità in continuo sviluppo, che porta i suoi membri ad agire in cooperazione e solidarietà, nel rispetto di valori e principi comuni.
Ma a questo punto ci chiediamo, perché parlare di UE in Georgia, che non è tra i paesi che ne fanno parte? Bè, innanzitutto si tratta di un Paese che ha lo status di candidato; inoltre, rientra tra le cosiddette “neighbouring countries”, ossia i paesi limitrofi con cui si hanno strette relazioni, agevolazioni e programmi in comune. Tra questi rientrano gli European Solidarity Corps, obiettivo della nostra visita all’Università. Il loro entusiasmo diventa palpabile: un’esperienza formativa totalmente rimborsata che ti porta a viaggiare per seguire un progetto che ti piace sembra troppo al di sopra di qualsiasi aspettativa. Gli parliamo del nostro percorso, dell’Istituto di Cultura Italiana in cui lavoriamo come volontarie e delle nostre attività. Nessuno ne aveva sentito parlare prima, ma tutti sembrano volerne prendere parte a seguito della nostra presentazione.
Esco dall’aula appagata, per me questo è cooperazione: creare rete, coinvolgere, condividere i mezzi e le conoscenze per potersi realizzare insieme.